Serbatoi modulari: le alternative alle cisterne in cemento per la raccolta delle acque
Scopriamo insieme l’importanza dei serbatoi modulari per la raccolta di acqua filtrata!
Tutti gli abitanti e gli esseri viventi in qualsiasi forma abitanti il pianeta Terra sanno che la loro fonte di vita fondamentale è l’acqua.
Purtroppo l’essere più ragionevole di tutti, l’uomo, pensa, sbagliando, che le risorse siano infinite.
Per cui molto dipende da quanta attenzione si presta seriamente alle risorse e in particolare all’acqua.
Un metodo molto antico, risalente ai Greci e ai Romani, che già si occupavano del problema, è quello dello sfruttamento dell’acqua piovana mediante stoccaggio in cisterne, con esse garantivano al popolo acqua filtrata sempre disponibile.
Quindi il nodo della sostenibilità viene da lontano e oggi possiamo asserire che finalmente anche per le cisterne d’acqua sono di tipo sostenibile per la raccolta delle acque piovane.
Cisterne d’acqua sostenibili
Quindi è da sempre possibile recuperare l’acqua meteorica per irrigare orti e giardini, ma anche per gli scarichi del water e per l’acqua erogata dalle docce e lavandini, in altre parole sarebbe un’idea fantastica entrare nell’ordine di idee di sfruttare l’acqua piovana per tutti quegli utilizzi che non comportano usi prettamente potabili.
Infatti, ad esempio, la creazione di un impianto di irrigazione utilizzando l’acqua piovana è facilmente realizzabile per mezzo di cisterne di stoccaggio posizionate sia fuori terra che interrate.
La differenza consiste nel fatto che le cisterne esterne sfruttano la forza di gravità per caduta per la distribuzione e quindi non utilizzano impianti di sollevamento tramite pompe, mentre le cisterne interrate pur non occupando spazio all’esterno ed essendo per questo a nullo impatto ambientale, necessitano di un impianto di pompaggio per la distribuzione dell’acqua per poterla trasportare nei vari siti ove occorre.
Occorre precisare che l’acqua piovana che si utilizza prima di esserlo è sottoposta ad alcuni processi di dissabbiatura e di filtraggio oltre che di pulizia e allontanamento delle foglie trasportate.
Solo dopo queste operazioni l’acqua sarà sottoposta al processo di filtratura depurativa di carbone o sabbia.
Le alternative alle cisterne in c.a. per la raccolta dell’acqua
Oggi, proprio in un contesto ecosostenibile, le cisterne morbide sono la moderna risposta alle oramai classiche e obsolete cisterne interrate in cemento armato, vediamone le differenze e perché conviene sceglierle.
Lo stoccaggio dell’acqua viene da sempre effettuato adoperando metodiche diverse tra loro, la più diffusa fino a pochi anni addietro era quella della costruzione di serbatoi modulari interrati costruiti in cemento armato, e vi veniva stoccata l’acqua piovana o quella potabile.
Come già accennato le cisterne in cemento venendo completamente interrate si preferivano, in quanto non visibili nel panorama.
In ogni caso la procedura di installazione nel caso di elementi prefabbricati o costruiti in opera prende molto tempo e accertamenti geologici del sito oltre alle pratiche edilizie che comportano, con in più le verifiche dello scavo che deve essere realizzato a una certa profondità e rispondente alle autorizzazioni assentite dall’Amministrazione comunale o da altri enti.
Queste lungaggini hanno perciò portato inevitabilmente negli ultimi anni a elaborare dei sistemi alternativi per effettuare velocemente e in sicurezza lo stoccaggio dell’acqua.
I materiali delle cisterne/serbatoi modulari tra cui poter scegliere
Attualmente il mercato offre molteplici alternative in luogo delle classiche cisterne in cemento armato.
Nel prosieguo si riporta un elenco dei materiali più diffusi:
- Cisterne monolitiche in vetroresina PRFV, Resina Poliestere rinforzata con Fibra di Vetro;
- Cisterne in polietilene PE;
- Cisterne in polietilene HDPE, High Density PE;
- Cisterne monoblocco in acciaio inox;
- Cisterne monoblocco in acciaio zincato;
- Cisterne monoblocco in acciaio al carbonio per uso non potabile
- Serbatoi modulari in plastica morbida, tessuto di poliestere;
Le varie tipologie possono essere impiegate per situazioni diversificate in funzione delle condizioni al contorno e dall’utilizzo.
Ad esempio, le cisterne in vetroresina sono ideali per i terreni dove l’installazione può risultare scomoda; quelle in polietilene rappresentano la scelta giusta per chi desidera un dispositivo economico con alte prestazioni.
Il polietilene, inoltre, si presta bene a essere interrato con facilità e possiede una buona reazione al carico del terreno.
Le cisterne in acciaio offrono sicurezza e prestazioni di alta qualità e, allo stesso tempo, sono più gradevoli dal un punto di vista estetico.
Le cisterne in plastica morbida rappresentano invece una svolta positiva nel settore, in quanto leggere, economiche, ecologiche, amovibili dopo l’uso (ideali anche per uso temporaneo) e con alta capacità di contenimento dei liquidi.
Una soluzione moderna e innovativa: le cisterne morbide Flexy Tank
Le cisterne morbide Flexy Tank, sono rappresentanti di una soluzione moderna e innovativa per i diversi motivi che si elencano:
- Sono economiche, con costi contenuti, non necessitano di manutenzione nel tempo;
- Sono salvaspazio, la plastica flessibile componente permette di ripiegarle occupando poco spazio durante i periodi di inoperosità;
- Sono pratiche perché semplici da installare e non richiedono permessi o autorizzazioni;
- Sono durevoli e coperte da una garanzia di 10 anni (2 anni per gli accessori);
- Sono di qualità perché realizzate in tessuto di poliestere da 900 gr/mq o 1100 gr/mq, rivestito in PVC e trattate per resistere ai raggi UV;
- Sono fatte in Italia con materie prime di origine europea, con certificazione;
In più come valore aggiunto vi è la versatilità di queste cisterne, ne esistono in diversi formati per le diverse esigenze dei clienti:
- Cisterne fino a 4 mc;
- Cisterne da 5 a 10 mc;
- Cisterne da 12 a 25 mc;
- Cisterne da 30 a 50 mc;
- Cisterne da 60 a 100 mc;
- Serbatoi modulari flessibili da 55 a 120 lt di capacità.