I serbatoi modulari e il recupero dell’acqua piovana, come funziona e perché è importante
Abitare una casa sostenibile vuol dire anche investire su sistemi utili a massimizzare l’impiego delle risorse, ad esempio i serbatoi modulari sono parte di un impianto per il recupero dell’acqua piovana.
Tutti sanno che l’acqua è una risorsa scarsa, in molte parti del Pianeta Terra è un bene estremamente prezioso: quindi evitare gli sprechi è basilare per l’economia domestica e, allo stesso tempo, tutelare questa importante risorsa.
Le ultime stime asseriscono che la metà dell’acqua potabile utilizzata non viene bevuta, ma la si impiega nelle irrigazioni, nelle pulizie o in altre molteplici attività per le quali si potrebbe impiegare l’acqua piovana.
Se si considera la dotazione idrica pro capite giornaliera, in una città, essa si assesta intorno ai 250 litri di acqua potabile, che non sono pochi; va però considerato che circa la metà della dotazione di acqua potabile usata in casa non è utilizzata per scopi potabili, ma per fare pulizie, riempire sciacquoni, oppure irrigare orti e giardini, o lavare automobili, e tanto altro ancora.
Per tutte queste operazioni si potrebbe utilizzare una risorsa che è gratuita e altrettanto preziosa, l’acqua meteorica.
Nel prosieguo vedremo come è costituito un sistema di raccolta e utilizzo delle acque meteoriche, il suo costo e come risparmiare acqua e risorse economiche.
Sistema di recupero dell’acqua piovana
Vediamo ora come funziona un sistema per il recupero dell’acqua piovana, il suo filtraggio e i benefici che offre.
Bisogna precisare che esistono due tipologie principali di impianto: uno è destinato all’uso irriguo, l’altro all’utilizzo domestico.
È anche possibile che si presentino integrati, comunque, un impianto per raccolta e utilizzo di acqua piovana è essenzialmente composto da:
- filtro, indispensabile per trattenere i residui solidi trasportati dalle acque raccolte; in base ai sistemi, possono disporsi in vari punti e in base al grado di filtraggio.
- serbatoio modulare, è generalmente interrato o, comunque, in posizione altimetrica ribassata rispetto alla superficie di raccolta. Nei casi dove non è possibile interrare si possono posizionare serbatoi schiacciati o collegare in parallelo più serbatoi. La capacità va dai 1000 ai 10.000 litri.
- impianto di aspirazione, è formato dal filtro di aspirazione e dalla pompa che preme l’acqua all’interno della rete distributiva degli utilizzatori.
- sistema di distribuzione, è l’insieme delle tubazioni che trasportano l’acqua alle utenze. I tubi utilizzati devono essere marcati in modo evidente ad evitare contaminazioni, in caso di utilizzo di acqua non potabile e nemmeno purificata microbiologicamente.
- centralina elettronica, necessaria per gestire i vari componenti dai sensori di livello alla pompa, ecc. e tutti i componenti elettrici che occorrono al funzionamento dell’impianto.
Dimensionamento dell’impianto
Il dimensionamento dell’impianto per il recupero dell’acqua piovana è il primo dei passaggi fondamentali che deve esser eseguito da professionisti del settore.
La corretta valutazione deve considerare diversi parametri come:
- la piovosità dell’area;
- la superficie di raccolta e la sua composizione;
- il fabbisogno idrico dell’abitazione.
L’impianto di raccolta delle acque meteoriche si affianca all’impianto della rete idrica tradizionale, per sopperire ai periodi di siccità e di scarsa piovosità, ma soprattutto per avere sempre a disposizione l’acqua potabile.
Come sopra accennato, si ribadisce che per evitare contaminazioni da acque non trattate, le tubazioni devono essere chiaramente marcate e riconoscibili, e sui rubinetti che le erogano deve apporsi un’evidente segnaletica di acqua non potabile.
Costi dell’impianto di recupero
Il costo di un sistema completo varia, anche di moltissimo, in base alla tipologia di impianto.
Il costo è funzione delle distanze da coprire, dello scavo da effettuare, del tipo e della capacità del serbatoio modulare nonché della complessità della centralina in base alle funzioni che deve assicurare e ai costi della manodopera occorrente per la realizzazione dell’impianto.
È conveniente e opportuno acquisire più preventivi alle medesime condizioni per poter valutare maggiori informazioni e più cognizioni.
Si può affermare, comunque, che un impianto di raccolta delle acque fa risparmiare anche più del 50% di consumi di acqua con una durata che permette di ripagare l’investimento in circa 10-15 anni.
Un piccolo impianto con serbatoio da 2000 litri ha un costo indicativo che varia da 1000 a 1500 €, per impianti più grandi il costo si aggira intorno ai 6000 €.
L’acqua è un bene prezioso
Con la legge 244/2007, all’articolo 1, comma 288 è richiesta da parte dei Comuni la certificazione energetica ai fini dell’ottenimento del permesso di costruire per un edificio; con la stessa disposizione è necessario relazionare anche sulle caratteristiche dell’edificio “finalizzate al risparmio idrico e al reimpiego delle acque meteoriche”.
È un primo passo importante che denota che anche le istituzioni cominciano a rendersi conto che l’acqua non va sprecata.
È perciò molto importante per tutti essere sensibilizzati verso una corretta gestione dell’acqua domestica in modo consapevole ed ecosostenibile, ad esempio non aprendo al massimo i rubinetti, magari impiantando i rubinetti a scatto, facendo una doccia breve anziché riempire la vasca da bagno; utilizzando cassette di cacciata a doppio tasto; riorganizzando i tempi di irrigazione e impiegando elettrodomestici a basso consumo sia di energia elettrica che di acqua.